Il romanzo di Matilda

Il primo romanzo storico che ripercorre la vita della Grancontessa Matilde di Canossa.

La vita, i lutti, gli amori, le lotte, la caduta, il riscatto, le violenze e le passioni della Grancontessa Matilde di Canossa, un romanzo storico che ricostruisce gli eventi fondamentali della sua vita attraverso l’infanzia, la giovinezza, la maturità e la vecchiaia, cercando di restituire tutta la potenza al personaggio a 900 anni dalla sua scomparsa. In uscita a luglio 2015.

venerdì 22 novembre 2019

Le vigne di Matilde

Cantina Albinea Canali, Reggio Emilia
23 novembre – 24 dicembre 2019
LE VIGNE DI MATILDE
Quattordici artisti interpretano il territorio
A cura di Luigi Borettini
In collaborazione con Enzo Fontanesi

Inaugurazione: sabato 23 novembre, ore 17.00

Esposizione collettiva con opere di
Marco Arduini, Mirco Ambrogini, Brenno Benatti, Primo Canepari, Gianni Carino, Pietro Cinti, Gino Fontanesi, Silvano Fontanesi, Giuliano Giuliani, Carlo Maestri, Andrea Magni, Patrick Pioppi, Oscar Piovosi, Romano Salami
Nelle terre che appartennero un tempo alla Grancontessa Matilde di Canossa, quattordici artisti reggiani interpretano il territorio attraverso una cospicua selezione di dipinti, fotografie e vignette raccolte nella mostra “Le vigne di Matilde”, in programma dal 23 novembre al 24 dicembre 2019 presso la Cantina Albinea Canali (Via Tassoni 213, Reggio Emilia).

L’esposizione, allestita nella Sala dei Cavalieri e nel Salone delle Capriate, presenta una quarantina di opere degli artisti Marco Arduini, Mirco Ambrogini, Brenno Benatti, Primo Canepari, Gianni Carino, Pietro Cinti, Gino Fontanesi, Silvano Fontanesi, Giuliano Giuliani, Carlo Maestri, Andrea Magni, Patrick Pioppi, Oscar Piovosi e Romano Salami.
Realizzata con il patrocinio del Comune di Albinea (RE), la mostra sarà inaugurata sabato 23 novembre alle ore 17.00. Saranno presenti, oltre agli autori invitati, Stefano Colli (Event Manager Cantina Albinea Canali), Luigi Borettini (curatore), Enzo Fontanesi (coordinatore) e i rappresentanti delle Istituzioni.

«Gli artisti selezionati – spiega Luigi Borettini – celebrano il loro territorio, le genti, i prodotti della terra, gli usi e le consuetudini. Con diverse sfumature, hanno saputo reinterpretare importanti tradizioni, dall’aceto balsamico tradizionale (citato da Donizone di Canossa) al Parmigiano Reggiano, con particolare attenzione alla produzione vitivinicola e alla cultura enologica. La pittura, la fotografia e il disegno ci trasmettono sensazioni, emozioni, sentimenti, che esaltano la nostra capacità di osservare, di entrare nell’opera stessa, di condividerla con altri, guidati da suggestioni sensoriali, a volte anche olfattive. Sta a noi cogliere i pensieri, i suggerimenti dell’autore: l’opera è lì, dinanzi a noi, pronta per condurci in una nuova realtà, in un nuovo mondo. La pittura, come tutte le arti, con tutte le sue sfaccettature, è eterna, al contrario dell’essere umano. Dobbiamo dunque ringraziare questi poeti del pennello che ci aiutano ad elevare la nostra anima verso una dimensione superiore, dove tutto trova un significato e ogni azione compiuta è come una semplice nota che compone una infinita melodia, parte integrante del nostro grande universo».

Cantina Albinea Canali
Via A. Tassoni, 213 | 42123 Reggio Emilia | Tel. 0522 0522 569505| canali@riunite.it | scolli@riunite.it | www.albineacanali.it

La collettiva sarà visitabile fino al 24 dicembre 2019, da martedì a sabato ore 8.30-12.00 e 15.00-18.30. Ingresso libero. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0522 569505, canali@riunite.it, scolli@riunite.it. Nel periodo espositivo si terranno diversi incontri e spettacoli.

Il programma completo sarà visibile sulla pagina Facebook della Cantina Albinea Canali: www.facebook/albineacanali.

Situata sulla principale strada di collegamento tra Reggio Emilia ed Albinea, la Cantina Albinea Canali nasce nel 1936 riunendo diversi vignaioli del Lambrusco e dell’Ancellotta e arrivando a contare, negli anni successivi, centosettanta conferenti. La Cantina Albinea Canali raccoglie le uve di un ristretto bacino, in una delle aree di maggior pregio, sotto il profilo dei suoli e del clima, dell’intera provincia reggiana. Dopo un accurato intervento di restauro conservativo, la sede affianca oggi alla produzione di vini di qualità anche una vasta gamma di servizi al pubblico, tra cui l’enoteca, la sala degustazione ed il Centro Convegni Albinea Canali, con sette ambienti, dotati di moderni impianti tecnologici, ideali per ospitare meeting e grandi eventi.

LE VIGNE DI MATILDE
Quattordici artisti interpretano il territorio
Marco Arduini, Mirco Ambrogini, Brenno Benatti, Primo Canepari, Gianni Carino, Pietro Cinti, Gino Fontanesi, Silvano Fontanesi, Giuliano Giuliani, Carlo Maestri, Andrea Magni, Patrick Pioppi, Oscar Piovosi, Romano Salami
A cura di Luigi Borettini
In collaborazione con Enzo Fontanesi
23 novembre – 24 dicembre 2019
Inaugurazione: sabato 23 novembre 2019, ore 17.00
Orari di apertura: da martedì a sabato ore 8.30-12.00 e 15.00-18.30
Per informazioni:
Cantina Albinea Canali
Via A. Tassoni, 213
42123 Reggio Emilia
Tel. 0522 569505
canali@riunite.it, scolli@riunite.it, www.albineacanali.it
Ufficio stampa:
CSArt – Comunicazione per l’Arte
Via Emilia Santo Stefano, 54
42121 Reggio Emilia
Tel. 0522 1715142
info@csart.it, www.csart.it

venerdì 4 ottobre 2019

Matilda a Fiorano il 13 ottobre

L'associazione Artistica INarte in collaborazione col Comune di Fiorano Modenese, il circolo culturale Nuraghe, l'associazione di fotografia Framestorming e Amici della Musica Nino Rota presentano 

Domenica 13 Ottobre alle 17 a Villa Cuoghi, via Gramsci 32, Fiorano Modenese 
"Il romanzo di Matilda" insieme all'autrice.


lunedì 23 settembre 2019


Voci di donne 
L'altro volto della Storia al Festival del Medioevo 

L'universo femminile protagonista della V edizione della manifestazione Sante e regine, streghe e madonne, artiste e scrittrici, muse e sultane E il Medioevo contemporaneo tra le eroine delle saghe televisive, stereotipi e fake news.

 Sarà una lezione di Maria Giuseppina Muzzarelli, ordinaria di Storia Medievale dell’Università di Bologna, ad inaugurare la quinta edizione del Festival del Medioevo, in programma a Gubbio dal 25 al 29 settembre. Il tema del 2019 è “Donne. L'altro volto della Storia”: un percorso intorno alla condizione femminile, alla radice dei pregiudizi e degli stereotipi. Le voci delle donne e le loro storie. Spesso inascoltate. A volte dimenticate. Eppure forti, chiare e resistenti. Capaci di riemergere, anche a distanza di secoli. Un lungo racconto tra l’arte e la letteratura, la politica e la filosofia. Protagonisti dell'evento saranno più di cento storici, saggisti, scrittori, scienziati, architetti e giornalisti, impegnati in una vera e propria sfida di divulgazione: raccontare storie piccole e grandi dal punto di vista delle donne. Nella vita quotidiana, nei palazzi del potere, all'interno dei conventi e perfino sui campi di battaglia: sante e regine, streghe e madonne, artiste, seduttrici, imprenditrici, guaritrici, scrittrici, miniaturiste, muse e medichesse. Donne che scrivono e che governano, capaci di esplorare nuovi mondi o di evocarli. Un viaggio affascinante, con molte sorprese. Riassunte in modo esemplare nella straordinaria figura di Christine de Pizan, la prima intellettuale di professione, vissuta fra fine Trecento e gli inizi del Quattrocento. Veneziana di nascita e francese di formazione. Ma italiana, figlia di un medico e astrologo emigrato alla corte del re di Francia, originario di Pizzano, un paesino dell'appennino emiliano. Nel suo libro più famoso, “La città delle dame”, Christine si batteva, in anticipo di secoli, per l'emancipazione femminile. Spiegava ai potenti del suo tempo che se a una ragazza fosse stata concessa la possibilità di studiare, quella fanciulla avrebbe ottenuto gli stessi risultati degli uomini. Anzi, forse li avrebbe superati. In altri scritti, ripeteva che bisogna rimuovere le “pietre nere” del pregiudizio gettate sul cammino delle donne: stereotipi e conflitti con i quali le società del mondo contemporaneo fanno ancora i conti, come testimoniano le cronache di tutti i giorni. Donne celebri, capaci di influenzare la politica e la società del loro tempo, come Ildegarda di Bingen, Matilde di Canossa, Teodolinda, Irene di Bisanzio, Sichelgaita, Costanza d'Altavilla, Melisenda, Eleonora d'Aquitania, Giovanna d'Arco, Eleonora d'Arborea, Chiara d'Assisi, Santa Caterina da Siena, Margherita Datini, Battista Sforza e Lucrezia Borgia. E altre figure femminili, tra storia e leggenda, diventate nei secoli delle vere e proprie icone della letteratura e dell'arte, da Beatrice a Francesca da Rimini, da Eloisa a Tristana, da Laura a Ginevra. La leggendaria papessa Giovanna. Trotula, prima donna medico. Le regine e sultane dell'Islam. Le Shieldmaidens, implacabili guerriere delle saghe norrene. Le donne di Tolkien ne Il signore degli Anelli. E le languide muse dei Preraffaelliti, interpreti nostalgiche, nella pittura e anche nella vita privata, di un Medioevo rimpianto, sognato, trasformato e a volte stravolto. Come nelle vicende di altre eroine, evocate sul grande schermo, nei fumetti e in rutilanti e seguitissime serie televisive, come Viking o Il trono di Spade: da Lagertha a Uta di Ballenstedt, da Ladyhawke a Daenerys Targaryen, fino alla terribile Cersei Lannister e all'audace e impulsiva Arya Stark. Un universo femminile raccontato nei dettagli dal sesso alle fake news e agli stereotipi sullo ius primae noctis e la cintura di castità, fino alle vicende meno note di donne in clausura, regine decapitate, spose bambine, prostitute in cerca di un riscatto sociale e transgender vissute nel Trecento.

SEI FOCUS Il ricco programma del Festival propone sei approfondimenti tematici: La scrittura delle donne (giovedì 26 settembre); Tolkien session (venerdì 27 settembre); Bambin Gesù delle mani: il Pintoricchio ritrovato (venerdì 27 settembre); Il Medioevo fra noi (sabato 28 settembre) incontro sulla figura femminile nell'immaginario medievalista contemporaneo, La scuola dei rievocatori (sabato 28 settembre), appuntamento dedicato alle migliaia di rievocatori impegnati in ogni regione d'Italia nel far rivivere la storia e le tradizioni del loro territorio e Matilde, una donna del Mille (domenica 29 settembre).

LEZIONI STORIA DELL'ARTE Tra le lezioni d'arte, i focus su La Madonna del Parto di Piero della Francesca (mercoledì 25 settembre), Le donne sconosciute dell'Arazzo di Bayeux (giovedì 26 settembre) e il Pintoricchio e le Stanze Vaticane (venerdì 27 settembre).

MOSTRA Nel tardo pomeriggio di venerdì 27 settembre, nel Palazzo dei Consoli, sulla spettacolare Piazza Grande, verrà inaugurata l'esposizione di una straordinaria ed enigmatica opera del Pintoricchio, rimasta ignota per quasi cinquecento anni: il “Bambin Gesù delle Mani”. Prezioso frammento di un affresco scomparso, concepito tra il 1492 e il 1494 per volere di Rodrigo Borgia, salito al soglio di Pietro con il nome di Alessandro VI, l’opera racconta i segreti delle Stanze vaticane e la storia di Giulia Farnese, la bellissima “sposa del papa”.

SPETTACOLI Il Festival propone Lectura dantis. Voci di donne dall'Inferno a cura dell'attore e regista Franco Ricordi (mercoledì 25 settembre, Teatro Luca Ronconi), il concerto Ondas do mar, le cantigas de amigo e l’amore verso la donna nel Medioevo dell'Ensemble Micrologus (Palazzo Ducale, giovedì 26 settembre) e un concerto di Patrizia Bovi con voce, arpa e percussioni: Voci di donne, storie di sante, visionarie, mistiche (sabato 28 settembre, Refettorio Biblioteca Sperelliana).

FIERA DEL LIBRO MEDIEVALE Una occasione unica per trovare tutto quello che c'è da leggere sul Medioevo, dai saggi ai romanzi storici, fino ai fumetti e ai libri per bambini.

MINIATORI DAL MONDO L'antica arte della miniatura rivive nella patria di Oderisi da Gubbio miniaturisti e calligrafi italiani e stranieri trasmettono l'arte degli scriptoria medievali ai tanti appassionati e agli studenti degli istituti artistici.

 IL MEDIOEVO DEI BAMBINI Ripetuto in diverse giornate, prevede giochi, letture, animazioni, laboratori d'arte e corsi di disegno riservati ai più piccoli. La manifestazione offre anche recital di poesia, laboratori di danza e visite guidate alla scoperta dell'Umbria medievale, insieme a eventi particolari dedicati all’artigianato come La piazza dei mercanti e gli Antichi mestieri.

PARTNERS E PATROCINI Il Festival del Medioevo gode dei patrocini scientifici della Treccani, del Ministero dei Beni Culturali, dell'Istituto Storico Italiano per il Medio Evo (Isime), della Società Italiana Storici Medievisti (Sismed), della Società degli Archeologi Medievisti Italiani (Sami), del Centro Studi Longobardi, del Pontificio Consiglio della Cultura in Vaticano e della Fondazione Giancarlo Pallavicini. Altri patrocini istituzionali sono assicurati dalla Regione Umbria e dalla Regione Lombardia. Partners per il settore didattico sono la Fondazione Giuseppe Mazzatinti e l'Università Lumsa.

 La RAI, con RAI Cultura e i canali RAI Storia e RAI Radio3 è il principale media partner della manifestazione, insieme alle riviste di divulgazione storica MedioEvo e Archeo. Collaborano in modo stabile con il Festival del Medioevo anche Italia Medievale, portale web impegnato da molti anni nella promozione del patrimonio storico e artistico del Medioevo italiano, MediaEvi, pagina Facebook specializzata nell’analisi dei cosiddetti medievalismi, Feudalesimo e Libertà, fenomeno social di goliardia e satira politica, il sito e la casa editrice Enciclopedia delle donne, un'opera collettiva sul web che raccoglie le biografie di donne di ogni tempo e paese e Radio Francigena, la voce dei cammini. Sostengono la manifestazione il Comune di Gubbio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, il Gruppo Azione Locale Alta Umbria (GAL) e la Camera di Commercio di Perugia. Tra gli sponsor principali Colacem, Fondazione Pallavicini, Banco Desio, Visit-Emilia, Città di Lucca, Metalprogetti, Fondazione Mazzatinti, Tecla, New Font e la Università dei Muratori di Gubbio. Il sito della manifestazione e la relativa pagina Facebook @FestivalDelMedioevo (più di 50mila followers) sono gli indirizzi online dedicati alla divulgazione storica del Medioevo più visitati in Italia (www.festivaldelmedioevo.it).

giovedì 15 agosto 2019

Novità e spunti di ricerca sulle famiglie canossane e reggiane


Venerdì 16 agosto alle ore 21, per il ciclo “Storia sotto le stelle

Novità e spunti di ricerca sulle famiglie canossane e reggiane
Incontro con
GIANLUCA BOTTAZZI
ANDREA CONTI

Il 16 agosto prossimo alle ore 21 al castello di Rossena continua il tradizionale ciclo di serate “Storia sotto le stelle”, organizzato dall’Associazione culturale Matilde di Canossa in collaborazione con la Società Reggiana di Studi Storici.
Nel magnifico scenario della rocca di Rossena ogni venerdì sera si possono scoprire luoghi, eventi e personaggi del nostro territorio. Al termine piccolo buffet sotto le stelle.

GIANLUCA BOTTAZZI dialogherà con ANDREA CONTI, autore di un poderoso lavoro di ricerca che ricostruisce la rete delle parentele tra le famiglie medievali in un territorio che si estende da Piacenza a Bologna ed è collegato alla famiglia di Matilde di Canossa. Una rete complessa ed affascinante che si fonda sullo studio dei passaggi patrimoniali, sulla continuità dei nomi familiari e su molti altri aspetti che hanno permesso all’autore di disegnare un nuovo quadro di relazioni tra le più importanti famiglie del medioevo italiano.

Il professor GIANLUCA BOTTAZZI è archeologo e storico e si è occupato in particolare dell'Appennino settentrionale e della pianura emiliano-romagnola. Ha insegnato tra il 2000 e il 2012 “Storia degli insediamenti tardoantichi e medievali” presso l’Università degli Studi di Parma (Conservazione Beni Culturali) ed è stato relatore di decine di tesi di vecchio e nuovo ordinamento.
Dottore di ricerca in topografia dal 1991, allievo e collaboratore di Nereo Alfieri e Vito Fumagalli, dal 1978 ad oggi ha pubblicato numerosi contributi scientifici a stampa, alcuni dei quali relativi al territorio reggiano e al medioevo emiliano. Nel 2014 ha ottenuto l'abilitazione nazionale a Professore Associato in Archeologia.

Andrea Conti è Socio Corrispondente della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, Socio Aggregato della Deputazione per le Antiche Provincie Modenesi, Membro ordinario della Società Svizzera di Araldica (la più antica ed autorevole istituzione che si occupa di araldica, fondata nel 1891, che conta 365 membri di diverse nazionalità), Collaboratore dell’Associazione Culturale Obertenga con sede in Roma (associazione tra le famiglie discendenti dagli Obertenghi, tra le quali Este, Malaspina, Pallavicini e Pallavicino).
Dal 1996 è relatore a diversi incontri, convegni e giornate di studio di livello nazionale, tra Roma, Liguria, Emilia e Lombardia. Dal 1997 è autore di diverse pubblicazioni inerenti studi generalmente riferiti al contesto storico-ambientale e culturale delle valli di Taro e Ceno, ma soprattutto alla storia ed alla genealogia delle famiglie dell’aristocrazia medievale attive in ambito mediopadano, oltre a ricerche di carattere storico-araldico relative al territorio degli antichi Stati Parmensi e all’area tra Lombardia e Svizzera ed alle famiglie ivi presenti.
I suoi lavori sono stati recensiti su importanti riviste nazionali, come la storica e prestigiosa Rivista Araldica del Collegio Araldico Romano, e internazionali come i Cuadernos de Ayala rivista della Federazione Spagnola di Genealogia e Araldica e Scienze Storiche.


SABATO: ore 15 – 19
DOMENICA E FESTIVI: 10-13.30 / 15-19
Tutti i giorni su prenotazione con almeno 24 ore di preavviso.

Orari di apertura del Castello di Canossa
DA MARTEDÍ A DOMENICA 10-19



Per info:
( 0522 878974
( 366 8969303



mercoledì 10 luglio 2019

Matilde in 30 leggende

Domenica 14 luglio, ai piedi della Rupe, alle ore 18,30, si terrà la presentazione del nuovo libro “Canossa, le leggende di Matilde”. Saranno presenti gli autori Federica Soncini per i testi e Gigi Cavalli Cocchi per le illustrazioni. Al volume è allegato un cd contenente 12 leggende tradotte in musica dal gruppo Matelda e cantate da Marina Ligabue. La recensione critica è curata da Clementina Santi, assessore alla cultura del comune di Canossa. La nuova pubblicazione coglie un aspetto inedito della Gran Contessa: come si costruisce il suo mito attraverso la narrazione orale di fiabe, leggende provenienti dal territorio Matildico in senso ampio fino alla Toscana e ad Orval.  Trenta storie che riportano in vita un repertorio fiabesco e leggendario antico. Al termine della presentazione seguirà un aperitivo buffet con prodotti tipici presso il centro turistico “Andare a Canossa”. Quando farà buio si partirà con le torce per la circumnavigazione della Rupe passando per i calanchi, l’orrido strapiombo, gli scavi archeologici per poi finire nel labirinto “Cuore di Matilde” L’iniziativa fa parte del quinto Matilda Festival promosso dal Centro Turistico Andare a Canossa, dall’Ass.Terre di Canossa, in collaborazione con Ass.Matildica Internazionale ed il patrocinio del Comune di Canossa. 



A proposito del volume “ Canossa, leggende di Matilde”
UN REPERTORIO FIABESCO E LEGGENDARIO ANTICO
di Clementina Santi

A porre le basi del mito di Matilde di Canossa è stata la grandezza della sua vicenda biografica e storica, a diffonderlo hanno contribuito la storiografia, la letteratura e l’arte lungo i secoli, a radicarlo nei luoghi e nei pensieri della gente comune hanno avuto gran parte la tradizione e le leggende. S e i miti, e il mito di Matilde non fa eccezione, sono portatori di significati per eccellenza, le leggende non lo sono di meno: “parole scelte dalla storia” perché capaci di resistere al tempo, anzi , di attraversarlo, arricchendosi spesso di connotazioni nuove. Le storie raccolte nel volume ”Canossa, le leggende di Matilde” lo dimostrano. Molte di esse hanno radici antiche come il medioevo matildico, secoli leggendari per eccellenza, fatti di tempi buoi e paesaggi inquieti, abitati da divinità misteriose, di volta in volta, benigne o maligne. Del resto Matilde, ebbe la fortuna di avere un aedo, un cantore-poeta, il monaco Donizone che ha scritto una biografia che era già una agiografia e a questa fonte, l’autrice attinge più volte (la fonte Branciana). A volte le storie sono generate dai luoghi “la Madonna della Battaglia” il castello di Carpineti, l’abbazia di Marola, l’anello di Orval”,  luoghi in cui Matilde ha lasciato il suo segno di Domina che  “se era qualcosa, lo era per grazia di Dio”. Ventotto leggende chiuse in uno scrigno, un libro che si presenta con una serratura di ferro, o come uno di quei libri segreti che troverebbero il loro posto nello scriptorium di un monastero o nella biblioteca di un castello, che potrebbe contenere una storia scritta molti anni fa: arcana mathildis. Federica Soncini ha scelto un preciso genere letterario, la leggenda, e ne ha rispettato i canoni: indagato, cercato, letto, ha raccolto le varianti, le ha ricondotte ad un filone che sembrava essere il più accreditato, perché la leggenda è anche suggestione e chi la raccoglie ricorda ciò che gli è più caro. Da un lato c’è la voglia di raccontare di una giovane autrice, che ha già alle spalle questa attitudine a guardare la storia e le storie con occhi capaci di meraviglia e a raccontare con il linguaggio giusto a misura di visitatore “curioso e un po’bambino” con mano leggera. Dall’altro c’è la mano felice di un illustratore di eccezione, Gigi Cavalli Cocchi: la sua passione per Matilde e la storia artistica del gruppo “Matelda” dove raccoglie per la prima volta un cd con leggende su Matilde in forma di canzone. Ci troviamo davanti ad un’operazione artistica coraggiosa (almeno per chi ha negli occhi le miniature di Donizone), forse un po’ spregiudicata, un po’ trasgressiva, ma mai dissacrante, che strizza l’occhio alla modernità, certamente utile a portare il libro di Matilde tra la gente . Anche un libro come questo, può essere un buon ambasciatore della nostra storia e del genio dei nostri artisti.
Clementina Santi

venerdì 5 luglio 2019

Il romanzo di Matilda su Matildica

“Il romanzo di Matilda” citato nella bibliografia del primo numero (2018) di “Matildica”, rivista dell’AMI-MIA (Associazione Matildica Internazionale). Occhio agli spoiler: se volete leggere il romanzo, non leggete la recensione, ma correte su IBS.

Clicca qui per comprare il romanzo: Il romanzo di Matilda 

Clicca qui per iscriverti all'Associazione: Associazione Matildica Internazionale



sabato 11 maggio 2019

Notte bianca dei Musei a Canossa

Cade sabato 18 maggio la Giornata Internazionale dei musei, con una notte bianca che coinvolge molte istituzioni in tutta Europa e nel resto del mondo. A Canossa, ai piedi della bianca rupe, per iniziativa del centro turistico “Andare a Canossa” si coglie questa importante appuntamento per celebrarla come merita con due eventi di tutto rispetto: sabato 18 maggio avremo la possibilità di partecipare ad una serata di “Grafologia , Scrittura e musica” con l’esperta, la grafologa Patrizia Lanzi ed il pianista e compositore Ovidio Bigi. Dove l’indagine e la profondità della scrittura si fonderà con la bellezza della musica per pianoforte. Un'occasione unica durante la cena degustazione, per sondare i segreti della scrittura ed avere un piccolo ”assaggio dimostrativo” sulle scritture dei partecipanti alla serata. Ricordiamoci che Canossa vanta un'antica memoria di Scriptorium medievale grazie a Donizone, monaco Abate che scrisse la biografia di Matilde e ai monaci benedettini che risiedevano nel convento benedettino all'interno delle mura del castello.

 Il secondo appuntamento si svolgerà domenica 19 con la narrazione guidata di “Miti, storie e leggende di Matilde” con una breve camminata attorno alla Rupe, provvisti di candele e torce accese sul buio dei calanchi ed intorno all’Orrido di Canossa, fino ad arrivare al “Labirinto, cuore di Matilde” e in vista degli scavi archeologici che hanno riportato alla luce le scala del Perdono e tracce di consistenti mura dell’antico borgo matildico. Le emozioni non mancheranno per la spettacolarità della visita notturna, in quanto si accenderanno particolari luci che illumineranno dal basso il borgo storico di Canossa. Si consiglia di portare pile e torce. Il labirinto è a forma di cuore e a sette cerchi concentrici che portano ad un centro ben definito e vuole essere un percorso alternativo nella sacralità degli antichi cammini e del pellegrinaggio medievale dove chi non poteva recarsi nelle città Sante poteva percorrere un alternativo percorso simbolico.

Entrambe le serate prevedono il ritrovo alle 19,30 per l’aperitivo sul belvedere, la cena degustazione a lume di candela e a seguire l’evento proposto. Si consiglia di prenotare centro turistico “Andare a Canossa”cell.3334419407

martedì 2 aprile 2019

Di gelo e di fuoco - in libreria

DA APRILE IN LIBRERIA
DI GELO E DI FUOCO

UN INCREDIBILE VIAGGIO DI MILLE ANNI
LUNGO LA VIA FRANCIGENA

di Guido Fiandra con Pierluigi Fabbri, Fabrizio Fangareggi, Andrea Zauli DMedizioni

La riconquista del nostro passato collettivo dovrebbe essere tra i primi progetti per il nostro futuro.
[Umberto Eco]

È la notte del 17 dicembre del 1899, manca una settimana alla cerimonia di apertura della Porta Santa con la quale papa Leone XIII darà inizio al Giubileo Secolare. Francesco, anziano abate dell’abbazia di San Filippo al Marta, seduto alla sua scrivania, è inquieto. Sente che la sua vita sta volgendo al termine e lui non ha ancora ultimato il grande romanzo sulla Via Francigena – la strada medioevale che per mille anni è stata la spina dorsale dell’Europa – al quale sta lavorando da trent’anni.
All’improvviso qualcuno bussa alle porte dell’abbazia. Guardandosi attorno con circospezione, come temesse di essere visto, Francesco scivola lungo i corridoi del monastero e, quando apre il portoncino, ha un moto di contentezza nel vedere chi siano i viandanti che sbucano dall’oscurità, con i quali mostra di avere grande familiarità. In quella notte magica l’impossibile è diventato reale: quattro viaggiatori – Sigerico vescovo di Ramsbury (990), Maria Rodriguez spagnola di umili origini che non sa più se è ebrea o cristiana (1350), Goetz Von Berlichingen capitano di ventura tedesco di nobili ascendenti (1550), Jean Baptiste Fournier prima rivoluzionario ora facoltoso commerciante di vini francese (1825) –, che provengono da nazioni diverse e hanno percorso la Via Francigena in quattro epoche differenti, sono i protagonisti della sterminata storia che il religioso sta scrivendo e sono giunti all’abbazia per aiutarlo a completare la sua opera.
L’abate li accoglie felice, ora sente che il suo romanzo, anche grazie alle storie che ognuno di loro gli racconterà, potrà essere terminato. Ma assieme a loro, o forse proprio a causa del loro arrivo – perché si sa che il bene e il male spesso sono contigui – nel monastero è giunto anche il Diavolo che ha tentato l’abate fin da ragazzino e non può accettare di vederne il trionfo. In un tremendo duello che dura fino all’alba, i due contendenti – Francesco sostenuto dai propri personaggi, il demonio dalle forze del male da lui evocate – si sfidano all’ultimo sangue. Soltanto dopo aver sconfitto il Maligno, specchio del suo lato oscuro, l’abate può percorrere l’ultima tappa della Francigena e raggiungere Roma assieme ai viandanti.

Info: www.digeloedifuoco.it


GLI AUTORI:

Guido Fiandra
Regista, scrittore, autore, docente. Nel corso della quarantennale carriera, ha esplorato svariati linguaggi della narrazione e della visione, alternando la scrittura e la regia. Ha spaziato tra cinema di finzione e documentaristico, televisione, fotografia, arte, teatro. E’ socio fondatore della Writers Guild Italia, il sindacato degli sceneggiatori. Cura una collana di libri di cinema per Dino Audino editore. Da due decenni è docente del Corso di Regia e Sceneggiatura presso l’Accademia del Cinema di Bologna. “Di Gelo e di Fuoco”, una storia inizialmente pensata per essere una miniserie televisiva, scritta a più mani, è il suo primo romanzo.

Fabrizio Fangareggi
Da sempre innamorato di letteratura e cinema, dopo la maturità si è diplomato al Corso di Regia e Sceneggiatura all’Accademia Nazionale del Cinema di Bologna. Ha pubblicato diversi racconti su antologie e riviste; tra i suoi romanzi, “Ekhelon”, vincitore del Premio Letterario Cittadella nel 2014. Nel 2016 esce “Il confine del buio” finalista al premio letterario “Un libro per il cinema” e nel 2018 “Il buio di York” secondo volume della serie “Le confessioni di Arundel”.

Pierluigi Fabbri
Assicuratore, appassionato di Storia sin dall'infanzia. È stato nella giuria dei premi letterari reWritten nel 2004 e (secret) Unveiled nel 2005, organizzati da KULT Underground/KULT Virtual Press,ilsecondo con la sponsorizzazione di Edizioni Clandestine. Nel 2016 pubblica “Il confine del buio” finalista al premio letterario “Un libro per il cinema” e nel 2018 “Il buio di York” secondo volume della serie “Le confessioni di Arundel”.

Andrea Zauli
Dopo aver fondato il trimestrale letterario Bhodinskj in Romagna e lavorato come copywriter a Milano, approda a Roma dove insegna sceneggiatura a Cinecittà. Cresciuto a pane, fantascienza e horror, finisce per scrivere tutt’altro – per esempio la comedy L’utero al dilettevole (vincitrice del 48H Film Festival 2009), il melò Il paese delle piccole piogge (in onda su Rai 1 nell’autunno 2012), il lungometraggio sull’immigrazione clandestina Carta bianca (premio per la distribuzione al RIFF 2013, uscito nelle sale italiane nell’estate 2014), la video-art Sulla nostra pelle (Premio Lenovo-Zooppa al Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina 2016)

Info: www.digeloedifuoco.it