Ebbene, la risposta è molto semplice: “Il romanzo di Matilda” è un romanzo storico, non un saggio. Pur seguendo storicamente le vicende della Grancontessa è e rimane una biografia romanzata, e come tale la copertina si piega a logiche editoriali che tengono conto dei gusti del grande pubblico. L'eleganza, la bellezza, il volto di profilo contribuiscono a rendere elegante e raffinata la copertina e sono un richiamo alla forza della femminilità, e questo è stato giudicato adatto per rappresentare un romanzo storico su una grande donna come Matilde di Canossa.
Esiste una ristretta cerchia di appassionati che amano la correttezza filologica e il rigore anche sull’immagine scelta per la cover ma le logiche editoriali richiedono un certo appeal, e permettetemi di dire che le immagini di Matilde più vicine alla sua epoca non le rendono affatto giustizia, se pensate a quelle che compaiono nel codice di Donizone. Quelle più lontane da lei, invece, sono interpretazioni della sua icona, molto belle, ma non giudicate evidentemente adatte alla presentazione di un romanzo come “Il romanzo di Matilda”. È sempre l’editore che decide, del lettore è la possibilità di lasciarsi colpire, affascinare e la responsabilità di non giudicare un libro dalla copertina, ma da quello che racchiude all’interno delle sue pagine.
Due parole invece su Simonetta Cattaneo Vespucci: nobildonna all’epoca dei Medici e scomparsa giovanissima, molto amata e ammirata per la sua bellezza, fu musa di diversi artisti tra cui il Botticelli che la scelse per numerosi ritratti tra cui la sua Venere. Anche lei è un personaggio interessante e tutto da scoprire.
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