Matilde
di Canossa (1046-1115) è
uno dei personaggi più affascinanti e meno raccontati, di primaria importanza nella storia
del Medioevo europeo. Contessa di un vasto territorio cuscinetto tra
Lazio e Garda, ago della bilancia tra Papato e Impero, entra nella lotta in
corso tra papa e imperatore giocandovi un ruolo prima di pacificatrice (anche perché era
cugina di Enrico IV per parte di madre), come dimostra il famoso incontro di
Canossa (28 gennaio 1077), poi di aperta sostenitrice del papato e della
riforma della Chiesa. In questa scelta, ella mette in gioco i suoi poteri, in
gran parte avuti per concessione dagli imperatori, e il suo stesso dominio: divorzia dal primo marito Goffredo il Gobbo, combatte contro l'imperatore e viene dichiarata traditrice da Enrico IV, le si ribellano le città e anche i suoi
possedimenti vengono invasi dalle truppe imperiali. Donna di potere, controcorrente, al centro di
uno scontro epocale, Matilde di Canossa diviene oggetto d’esaltazione da una
parte (chiamata figlia di Pietro, ancella del Signore) e di denigrazione
dall’altra (accusata di essere una meretrice, amante di Gregorio VII). In
questo gioca un ruolo fondamentale l’essere donna: a lei il diritto longobardo
assicura l’ereditarietà dei domini, ma ella ha sempre bisogno di un uomo che la
sostenga e garantisca per lei; da ciò la necessità di risposarsi, con un nuovo
matrimonio, anch’esso fallito, con un ragazzo giovanissimo, Guelfo V, e infine la nomina di un figlio
adottivo nel conte Guido Guerra. Morto Enrico IV a cui succede il figlio, Enrico V, le viene dal nuovo imperatore riconosciuto di nuovo il potere sulla parte
dell’Italia settentrionale del dominio canossano in qualità di viceregina, in cambio della nomina
dell’imperatore a suo erede, per la nota parentela. Così, solo alla fine della sua esistenza
terrena, Matilde può dedicarsi alla preghiera ed alla meditazione religiosa,
verso la quale era portata fin da giovane, ma dalla quale fu sconsigliata
addirittura da Gregorio VII di dedicarsi, perché era più prezioso il suo ruolo
politico e militare in difesa del papato. Morì il 24 luglio del 1115 e il suo ricordo, immortalato dal
monaco Donizone, fu rafforzato con una pretesa donazione dei suoi beni alla
Chiesa, e con una serie di leggende, anche popolari, che si diffusero fin dal
basso Medioevo, e che, continuate sia a livello colto, che popolare sino ai
giorni nostri, ne hanno fatto un personaggio mitico, non solo per le terre
padane. Ripercorrere la sua vita
diviene così occasione per aprire una finestra su di un periodo cruciale della
storia del Medioevo, e sugli uomini e sulle donne che vissero in quel tempo.
Il romanzo di Matilda ispirato alla vita della Grancontessa, scritto dopo una ricerca decennale sul personaggio da Elisa Guidelli, scrittrice e medievista, vuole ripercorrere la
vita, i lutti, gli amori, le lotte, la caduta, il riscatto, le violenze e le
passioni di Matilde di Canossa,
e ne ricostruisce gli eventi fondamentali attraverso l’infanzia, la
giovinezza, la maturità e la vecchiaia, cercando di restituire tutta la potenza
al personaggio.
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