Ecco, la rocca si erge davanti a noi, dopo una ripida salita. Le sue mura sembrano tutt’uno con la roccia alla quale è appollaiata. I vessilli rossi col cane d’argento ondeggiano stanchi nel tramonto come macchie di sangue sulle merlature. Il barbacane si avvicina, presto saremo introdotti al cospetto della Gran Contessa… così comincia la prefazione di Gabriele Sorrentino, curatore del nuovo numero monografico del Ducato che si intitola Incontrando Matilde: Luoghi, persone e vicende della Signora d’Europa (Edizioni Terra e Identità, pp. 207, euro 12,00, gratis ai soci di Terra e Identità). Il volume vuole raccontare la Grancontessa da diverse angolazioni, allo scopo di fornircene una visione a tutto tondo, che esca dagli stereotipi di un personaggio sul quale è stato scritto e detto di tutto, spesso a sproposito.
Matilde (o, come amava firmarsi lei, Matilda) di Canossa (1046-1115) è uno dei personaggi più affascinanti del Medioevo europeo. Signora di un vasto territorio cuscinetto tra Lazio e Garda fu l’ago della bilancia tra Papato e Impero ed ebbe un ruolo da protagonista nella famosa lotta per le investitura, finendo per schierarsi apertamente con la riforma ecclesiastica voluta da Gregorio VII, dovendo subire rivolte e tradimenti che la portarono ad essere addirittura vittima di feroci gossip, come li chiameremmo oggi, da parte dei propri avversari politici che non esitarono ad accusarla di essere la meretrice del Papa. Un personaggio il cui nome è noto a tutti ma la cui storia è in verità poco conosciuta, liquidata spesso con poche righe sui libri di testo, quasi sminuita dagli stereotipi che accompagnano la sua figura. “Con grande orgoglio - continua il curatore - ho accettato la proposta di Terra e Identità di curare questo numero monografico del Ducato dedicato alla Gran Contessa, come era chiamata dai suoi contemporanei perché sono convinto che dell’importanza di una pubblicazione che racconti tutte le sfaccettature di un personaggio meraviglioso, uno dei veri monumenti del Medioevo”.
Il volume affronta la Lotta per le investiture, snodo decisivo nell’evoluzione del Papato e dell’Impero medievali, il contributo di Matilde non solo all’architettura ma soprattutto alla forma attuale del nostro territorio che si è sviluppato, in gran parte, intorno alle profonde radici di pietra delle sue torri, rocche e fondazioni monastiche. Una parte importante verrà dedicata al rapporto tra Matilde e gli uomini che hanno attraversato la sua esistenza a cominciare dal padre Bonifacio, passando per l’Imperatore Enrico IV, il Papa Gregorio VII e i due sfortunati matrimoni con Goffredo il Gobbo e Guelfo il Pingue. Uno spazio importante verrà riservato al rapporto tra Matilde e Modena, una relazione complessa che vide addirittura la compresenza di un vescovo legittimo, Benedetto, e uno scomunicato, Eriberto. Una città, Modena che ancora oggi sembra guardare con sospetto la Gran Contessa, tanto da aver quasi dimenticato il novecentenario della sua morte, nel 2015. I Duchi d’Este, al contrario, costruirono un’articolata narrazione sulle proprie origini che tentarono di far risalire proprio a Matilde. Di grande interesse, infine, è il saggio relativo al rapporto tra Matilde e il popolo ebraico, una vera novità nel panorama degli studi matildici.
La Gran Contessa fu una donna di potere in un mondo di uomini; seppe essere una politica accorta e spietata subì il dramma di una tragica gravidanza. Già Reginé Pernoud notava come, nella Francia feudale “La regina fosse incoronata come il re, a Reims generalmente […] sempre dalle mani dell'arcivescovo di Reims” e che solo la Guerra dei Cent’Anni portò a un decisivo rafforzamento della componente militare e quindi maschile del potere. Ancora nel XII secolo, “Eleonora d'Aquitania, e Bianca di Castiglia dominano realmente il loro secolo, esercitano un potere incontestato nel caso in cui il re sia assente, malato, o morto” . Nel XII secolo, quando Roberto di Arbrissel decise di fondare due monasteri, uno maschile e l’altro femminile, mise entrambi sotto la direzione di una badessa che, per espressa volontà del fondatore “doveva essere una vedova, cioè una donna che avesse fatto un'esperienza matrimoniale” (Reginé Pernoud, Medioevo un secolare pregiudizio Milano 2001, pp. 102-110). Matilde di Canossa si inserisce in questo Medioevo dove le donne, pur in una società guerriera, erano in grado di giocare un ruolo politico di grande importanza che comincerà a scolorire solo alla fine del Medioevo, nel XIV-XV secolo. Un ruolo che le donne dovevano conquistare e mantenere con una maggiore difficoltà degli uomini in una condizione che, però, non è dissimile dal nostro evoluto XX secolo.
Matilde non esitava ad andare in battaglia e riuscì a conservare la fedeltà dei suoi alfieri, fatto non scontato in quei tempi, che da solo basta a dimostrarne la grandezza. Fu costretta dalle circostanze a unirsi in matrimonio due volte, nel vano tentativo di garantire la solidità dinastica del suo dominio. Due sposalizi destinati al fallimento, il primo con un uomo repellente, il secondo con un impotente ragazzino di cui avrebbe potuto essere la madre. Da ciò, infine, la resa al nuovo imperatore Enrico V, disposto a riconcederle il dominio canossiano soltanto in cambio della nomina a suo erede. Solo alla fine della sua esistenza terrena Matilde potrà, così, dedicarsi anima e corpo alla preghiera e alla meditazione lei che nel suo monogramma recitava “Matilda, Dei gratia si quid est” cioè “Matilde per grazia di Dio se è qualunque cosa”.
Oltre a Gabriele Sorrentino (che ha parlato del tormentato rapporto tra Matilde e Modena), gli autori del volume sono: Paolo Rodolfo Carraro (Cronologia essenziale), Maria Teresa Braifi (La lotta per le investiture), Elena Bianchini Braglia (Gli uomini all’ombra di Matilde), Angela Chiapponi (Rocche, monasteri e città. I luoghi di Matilde), Carla Costa (Architettura matildica), Graziella Martinelli Braglia (Amazon Matildis. Il mito di Matilde nella cultura del barocco), Roberta Iotti (Noterelle matildiche 1115-2015), Riccardo Fangarezzi (Matilde, Bonifacio e Tedaldo. Le carte dei Canossa a Nonantola), Fulvio Diego Papouchado (Considerazioni sull’ebraismo ai tempi di Matilde), Luca Pellacani (La battaglia di Sorbara. 2 luglio 1084), Elisabetta Barbolini Ferrari (Tavola e cibo ai tempi di Matilde. Il banchetto come affermazione del potere), Roberto Albicini (Per me reges regnant. Il patto dei Canossa con l’imperatore e la chiesa di Sant’Apollonio).
Per informazioni: info@terraeidentita.it
Il romanzo di Matilda
Il primo romanzo storico che ripercorre la vita della Grancontessa Matilde di Canossa.
La vita, i lutti, gli amori, le lotte, la caduta, il riscatto, le violenze e le passioni della Grancontessa Matilde di Canossa, un romanzo storico che ricostruisce gli eventi fondamentali della sua vita attraverso l’infanzia, la giovinezza, la maturità e la vecchiaia, cercando di restituire tutta la potenza al personaggio a 900 anni dalla sua scomparsa. In uscita a luglio 2015.
giovedì 14 aprile 2016
Incontrando Matilde: il nuovo numero dei Quaderni del Ducato
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